Ciao Giulia
Ci sono momenti in cui bisogna
scrivere per affrontare i demoni di questa società, perché ci sentiamo
attaccati dal male, ma è difficile.
Da alcuni giorni percepisco il
sorriso beffardo dei malvagi, dei truffatori, degli assassini. E ieri, col
ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, mi sono sentita sconfitta!
Non è un’empatia con_forme al
sentire della società. Il mio è un grido di sofferenza, “Perdona loro perché non
sanno quello che fanno”. Purtroppo non mi è facile avere pietà o misericordia.
Da crociata, faccio battaglie spesso
pericolose, e quando una vita viene “rubata”, strappata, usurpata, riconosco
che la battaglia è impari.
Posso sopportare le ingiustizie
che poggiano su interessi, non solo materiali, ma laddove si spegne il fuoco
della vita o si attacca l’esistenza, sacra all’umanità intera, laddove vi è
indifferenza per il male, io devo riequilibrarmi per non cadere nel baratro e
commettere quegli errori cari ai malvagi.
Viviamo in un momento storico
particolare. Il mondo è nel caos. Guerre. Insicurezza economica. Impossibilità di
credere nel futuro. E soprattutto, in questo cambio evolutivo, siamo soli. Non ci
sono più fari nella notte, colonne di riferimento, né saggi, né oracoli.
Il caos ha inghiottito tutti, giovani,
vecchi, sapienti e masse inconsapevoli. Sembra non esserci più linfa vitale.
Quando un’anima trapassa nell’orda
del male, il dolore e l’insicurezza assume contorni chiari e definiti.
Tutte le anime che “combattono” in
prima linea, ne escono sfiancate, ma anche più determinate. Il crociato sa che
nella vita non può fare nulla di diverso
che vincere il buio.
Ciao Giulia.
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