Writing Advice
Consigli non richiesti.
In questa sezione parlo di
scrittura.
Per uno scrittore in America, ossia
per uno scrittore che affronta il drago del mercato globale, è quasi d’obbligo
scrivere almeno 2000 parole al giorno. Ci sono anche programmi di scrittura che
aiutano in tal senso.
Sembra che la quantità possa
sostituire la qualità, e forse nell’ottica del mercato globale l’impostazione può
avere un senso. A ragion veduta Amazon è diventato il più grande editore di
tutti i tempi.
Così mi sono chiesta, se si
potesse introdurre la tecnologia, con uno stratagemma alla Marvel, ai tempi in
cui Dante in esilio decise di iniziare a scrivere la Divina Commedia; lui ne
avrebbe profittato per scrivere la sua opera nell’arco di un anno solare?
Io ne dubito, semplicemente
perché Dante aveva bisogno di vivere il suo “viaggio”.
Per non ricorrere sempre al
fantasy per spiegare le dinamiche della psiche umana, voglio ricordare un
incontro reale e più attuale. Ero ancora studentessa. Una provinciale in città.
Stavo camminando quando un omone della scorta di questo “pezzo grosso” mi ha
bloccato, dandomi però la possibilità di essere testimone di un incontro tra un
padre e suo figlio.
Non potevo immaginare che il
ragazzotto affianco a me fosse proprio il figlio in febbricitante attesa
dell’arrivo di suo padre. E ancora mi chiedo se non ci fosse una location più
appropriata di un sottoportico per una Réunion familiare.
“Ciao papà” disse in tono
sommesso il ragazzo, che prese così il coraggio necessario per fare la sua
richiesta, “Colgo l’occasione per sottoporti all’attenzione un mio elaborato.
Volevo sapere cosa ne pensi”.
Il distacco tra padre e figlio
era palpabile e non solo fisicamente. Ricordo ancora oggi la freddezza autoritaria
con cui il padre prese il foglio dalle mani di suo figlio. Ma non gli dedicò
più di tre secondi.
“Riscrivilo cento volte e poi
torna da me!”, rispose riconsegnando quello stesso foglio.
Poche parole che riuscirono a
fermare il fiato del figlio e il mio.
Per un breve lasso di tempo ebbi
anche la sensazione che tutto si fosse fermato. Il silenzio si era calato sopra
di noi e aveva coperto ogni cosa in movimento.
Quell’uomo non aveva letto una
parola dell’elaborato del figlio. Non gli aveva dedicato il tempo che un padre
deve alla propria progenie. Non so come ha reagito suo figlio. Ma posso dirvi
come ho reagito io: dall’incipit alla stesura definitiva respiro le parole che
scrivo, le vivo dall'inizio, ogni volta, forse quasi cento volte.
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