All’inizio di ogni storia è il
contesto che conta, che incuriosisce il lettore e quasi mai il personaggio. E’
una regola che non vale per tutti i timbri di scrittura. Questo l’ho premesso
fin dall’inizio. Ognuno può attrarre curiosità a seconda di come gestisce le
“parole”.
Sì, spesso pongo l’accento sulle
“parole”. Le parole non sono soltanto dei segni. Esse contengono un’anima e
quindi hanno potere. Bisogna saperle usare!
Credo sia il problema di
quest’epoca, ma se riconosciamo nelle parole un mondo infinito di pensieri, e
soprattutto se le rispettiamo, possiamo evolvere come persone e come esseri
portatori di un pensiero connesso all’universo.
Prima di arrivare ad una
tastiera consiglio di “ammirare” la propria grafia, migliorarla, sentirla
propria.
Il passo successivo è quello di
leggere testi che vanno oltre i 280 caratteri! Alla sintesi voluta dai social
ci si arriva per gradi!
Torniamo alla scrittura.
L’ouverture di una storia è
importante, ma non basta, bisogna saper portare l’occhio e l’attenzione del lettore fin all’ultima parola scritta. Il
The End (del quale scriverò a parte, perché è un tema importante).
Tutto transita attraverso i
personaggi e la loro personale evoluzione all’interno di una storia. Alcuni
hanno un rilievo positivo, altri meno. Sta nell’animo dello scrittore amarli e
odiarli. Sono personaggi, non persone.
Quest è la forza della
scrittura!
Ai personaggi serve sempre un Flashback.
Pensa un po'! L’identità è qualcosa da cui non prescindere mai, nemmeno in una
fiction fantasy.
Generalmente un flashback si scrive
al presente, come se stesse succedendo di nuovo. C’è evidentemente un
fondamento psicologico, sia per lo scrittore, sia per il personaggio. Bisogna
tenerne conto.
Non sempre ci si riesce, ma il
flashback è di certo qualcosa di accattivante.
Il personaggio, anche se di
secondaria importanza deve essere presentato attraverso dei dialoghi, brevi,
intensi, “esotici”, magari ricordando le sue azioni passate.
La backstory. Il passato
caratterizza, forma, tempra il carattere. Impariamolo dalla scrittura e
mettiamolo in pratica quando ci presentiamo. Non è importante se il passato è
bello o brutto, fa parte della vita di ognuno.
Il lettore non è una persona stupida!
Dobbiamo sempre chiederci di quali informazioni il lettore ha
bisogno. Io generalmente tento di provocare l’intelligenza del lettore, anche a
scapito di passare per stupida, perché un testo è la porta da attraversare per
rendere vivida l’immaginazione.
Flashback. Blackstory. E mistero. Indizi. Enigmi. Il quadro sui
personaggi non deve completarsi fino alla fine.
Come nella vita di ognuno di noi, anche i nostri personaggi
devono conquistarsi la loro posizione, le informazioni giuste, i premi. Quindi
fateli soffrire senza aver paura delle lotte necessarie o dei conflitti
interiori. Dentro ad un social, nella vita reale o in un romanzo fantasy le
regole sono uguali.
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