Social-mente virali

 


Agli albori di un nuovo lockdown ho deciso di non pubblicare sui social.

Le persone sono dominate dal potere delle
clickbaiting. Un esercito di mercenari che sequestrano le parole per poi chiederne un riscatto.

Questa tecnica di scrittura non è un’arte.

La scrittura è un’impronta digitale: posso scrivere di tematiche differenti, mettere o togliere il cuore, ma l’animo è il mio!

Nessuno può tradire il patto sancito con le “parole”: in primis si tradisce se stessi e questo successivamente, determinerebbe un più alto tradimento.

Nessuno può, a lungo, prendersi gioco del proprio interlocutore.

 

Al tempo delle clickbaiting il testo deve essere conciso, ricco di tutte le informazioni del caso e carico dell’empatia necessaria a trascinare, convincere più persone possibili.

Non sono scevra da questo mondo, ma non mi identifico!

 

In questa piattaforma sono me stessa. Qui parlo con me stessa. Mi confronto idealmente con un interlocutore che tocca tematiche vicine alla cultura letteraria, e più specificatamente vicine al buon uso delle parole. I temi trattati toccano il conscio ed il sub-conscio di tutti. Qui non ho la necessità di raggiungere più interlocutori o una persona in particolare. In questa piattaforma riordino le idee; faccio ricerca prima di scrivere; mi confronto idealmente con chi non la pensa come me, leggendo quello che egli scrive; guardo il mondo con le parole giuste!

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