Sulla via di passaggio, tra il 2021 e il 2022


 

Siamo alla fine di un altro anno assurdo. Tuttavia, sento di dovermi fermare un attimo e ringraziare il cielo, in quanto convinta che il detto “non vi è alcun male senza un po’ di bene” abbia una sua radice profonda nel “Tutto è Uno”.

Una tale affermazione può essere interpretata in svariati modi e sebbene questa eterogeneità di pensiero, di cultura, di interpretazione non deve spaventare; il caos ingenerato dalle molteplici crisi  post-covid in atto, ha ridotto la capacità di intellegere. 

Dunque, il rischio è che il concetto appena espresso venga ridotto ad uno hashtag di “tendenza”. Un modo per collegare l’hashtag alla quaestio, poi, lo si trova!

Stop. Alt. Silenzio. Disconnect.

Ecco perché desidero fare due esercizi, utili a iniziare un nuovo romanzo di vita reale:

1-    1) compilare una lista di attimi di vissuto (di felicità) che lascio dietro di me;

2-     2) soffermarmi ancora sul potere delle parole e su come riconoscerne il valore. Persisto su questo tema perché dobbiamo imparare a scegliere le parole giuste. (“in principio era il Verbo”)

Quale delle due tematiche è più facile da affrontare in queste giornate di fine anno? 

Lo chiedo perché nei due esercizi noto un paradosso simile a quello dell’uovo e la gallina.

Farò una lista di dodici punti, uno per mese, con l'intento di dedicare il mio ringraziamento a fatti e persone che già segnano il passato, in quanto siamo ormai sulla via di passaggio.

 


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