Il Silenzio


 

In questa lunga giornata uggiosa ho riflettuto sulle cose fatte e su quelle ancora da fare. Forse perché siamo a fine anno e fare un bilancio diventa un’operazione catartica. Mi è stato difficile, invece, ammettere che ho perso il dominio sul tempo, almeno per ora; perché le cose da fare sono ancora tante e mancano solo tre settimane alla fine di questo 2022.

Ci ho messo un po' anche per capire, nuovamente, quanto sia prezioso il silenzio. Lo avevo dimenticato, rapita nelle trame della mia vita.

Il silenzio è erroneamente confuso e sovrapposto all’ozio, anche se in entrambi i casi, colui che sceglie di ritirarsi nel proprio eremo interiore è semplicemente una persona che, spesso inconsapevolmente, è in una fase di gestazione creativa.

Il silenzio è di certo un valore aggiunto, per tutte quelle persone che vogliono rispettare le verità della sfera personale altrui; quelle verità che non ci appartengono. (Lo appunto per ricordalo a me stessa.)

Nel silenzio possiamo permetterci di volare alto, rimanendo coi piedi ben saldi a terra.

Certamente, ogni contesto ha le sue proprie regole e un abito che le rappresenta; il silenzio diventa così il momento che, più di tutti, tende a rispettare la vocazione di ognuno senza travalicarla È nel silenzio che si è liberi veramente, soprattutto laddove abbiamo l’obbligo di incatenare le parole. Ma le parole non devono spaventare.

Le parole hanno un’anima indipendente dalla realtà.

Le parole hanno un’anima, che è qualcosa di più elevato della realtà, di cui siamo fatti.

Amo il silenzio, tuttavia, in queste ore, mi sono resa conto che sono le parole a delineare chi sono.

 

 

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